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Le vicende della Sicilia nell'arco di un millennio, dallo sbarco degli arabi a Mazara del Vallo nell'827 a quello di Giuseppe Garibaldi con i Mille a Marsala nel 1860, vengono ricostruite dall'autore sulla base di una tesi di fondo: la vocazione all'autonomia del popolo siciliano, cioè quella lunga ricerca nel corso dei secoli del "re proprio" che, come una costante, ha accompagnato le vicende di una regione che ha mantenuto la propria identità, ma senza tentazioni secessioniste dallo stato unitario. Dopo il successo di numerose edizioni, anche in lingua straniera, "Mille anni in Sicilia" conferma le caratteristiche di un'opera di divulgazione che al suo apparire Fernand Braudel giudicò «la maniera giusta per presentare al grande pubblico i risultati della ricerca scientifica».